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Il buon design
13 Maggio | 10:00 ➜ 17:00
Libero
Il buon design
Il ruolo e la responsabilità di chi fa design
Un seminario organizzato da Università LUMSA con la partecipazione e il sostegno di Architecta
A designer is responsible for the work they put into the world.
Mike Monteiro
Il fil rouge del seminario è quello de Il buon design inteso come approccio alla risoluzione di problemi complessi. Gli interventi del mattino seguono un percorso che aiuta a capire e comprendere come il design, e soprattutto la cultura del design, possa permettere applicazioni agli ambiti più svariati e a professioni che (ancora) non esistono. Gli interventi del pomeriggio, a cura di Università LUMSA, ruoteranno intorno al tema Human Centered AI, come l’intelligenza artificiale potrebbe influenzare l’evoluzione della società, in forma di panel con domande e risposte live.
Il seminario del mattino è curato e organizzato da Architecta. Quello del pomeriggio è organizzato e curato da Università LUMSA e ruoterà intorno allo Human Centered AI
Il buon design • programma del mattino
Gli interventi degli speaker mettono l’accento sull’importanza di avere chiarezza e condivisione su tre elementi cardine: obiettivi, persone (user e stakeholder) e contesto.
10.00 Saluti e benvenuto da parte di Università LUMSA e introduzione e presentazione della giornata da parte di Architecta
10.20 > Cristina Scaraffia con Guardare, pensare, progettare: la percezione visiva nel design
11:10 > Massimiliano Dibitonto, con Il buon design per gli oggetti del “futuro”
12:00 > Daniele Bucci con Il ruolo e la responsabilità dei designer nello sviluppo di progetti sostenibili
13:00 > Chiusura lavori del mattino e pausa pranzo
Alle 13, con la pausa pranzo, abbiamo previsto un piccolo momento conviviale offerto da LUMSA con un light lunch da condividere tra chiacchiere e networking.
Il buon design • programma del pomeriggio
14.30 > Ripresa lavori con un panel aperto con gli interventi di
- Antonio Carnevale, ricercatore, Università di Bari “Aldo Moro”
- Alessia Correani, neuroscienziata, docente presso l’Università Cattolica di Milano
- Marco Maria Pedrazzo, ingegnere e strategic designer, head of design nel settore pubblico
Nel pomeriggio si parlerà di Human Centered AI, cioè del modo in cui l’intelligenza artificiale potrà influenzare la nostra società, il nostro lavoro, il design, sia positivamente che negativamente. L’incontro sarà organizzato come panel di discussione: i tre relatori risponderanno a domande sull’argomento preparate o fatte in tempo reale dal pubblico. Risponderanno Antonio Carnevale, filosofo morale e politico, fondatore di DEXAI – Artificial Ethics, ricercatore presso l’Università di Bari “Aldo Moro”; Alessia Correani, neuroscienziata che dopo un percorso di ricerca si è occupata di comportamento dei consumatori, machine learning e big data applicati all’innovazione e sviluppo dei prodotti, attualmente docente di Psicologia della User experience presso l’Università Cattolica di Milano; Marco Maria Pedrazzo, ingegnere e strategic designer, con un passato in Pininfarina e attualmente Head of design nel settore pubblico.
Tra le 16 e le 17 si chiuderà la conferenza e inizierà il networking.
Tra un intervento e l’altro ci sarà spazio e tempo per le domande dal pubblico
Il seminario del mattino e quello del pomeriggio sono aperti a studentesse e studenti di Università LUMSA e a socie e soci di Architecta
L’ingresso è gratuito, previa registrazione.
Gli interventi
Guardare, pensare, progettare: la percezione visiva nel design
con Cristina Scaraffia, designer, consulente e formatrice in data visualization e data storytelling
La data visualization è un linguaggio, un oggetto d’uso, un’esperienza. Progettare con le persone e per le persone significa anche conoscere i processi di percezione visiva: dobbiamo saper gestire il modo attraverso cui gli esseri umani fanno esperienza. Vedremo alcune applicazioni visive per comprendere come veicolare l’attenzione del pubblico e per affinare strumenti trasversali utili alla progettazione.
Il buon design per gli oggetti del “futuro”
con Massimiliano Dibitonto, UX manager, esperto e appassionato di Human-Centered Design,Internet of Things e Digital Fabrication
E se la tua nuova auto a guida autonoma ti portasse solo nei posti che le piacciono? O se il tuo frigorifero “smart” decidesse cosa vuoi per cena? Da alcuni anni alcune innovazioni tecnologiche stanno cambiando il nostro rapporto con la realtà. Gli oggetti fisici stanno assumendo delle proprietà digitali (ad esempio elaborare informazioni, comunicare, farci accedere a servizi) e, viceversa, attraverso gli strumenti digitali possiamo agire sul mondo reale. E’ l’Internet of Things, che è in grado di mischiare questi due mondi entrando, di fatto, nelle nostre case (sistemi di smart home), nelle città (smart cities) e in molti altri ambiti della nostra quotidianità. A questo si affianca il trend, attualissimo, dell’AI che permette di aggiungere un tocco “smart” a questi oggetti elaborando la grande quantità di dati che possiamo ottenere dai sistemi IoT.Quali sono le regole di “buon design” per progettare oggetti e sistemi “smart” e “connessi”intorno agli esseri umani? Quali sono le implicazioni a livello di usabilità, esperienza, privacy,sicurezza, etica ecc che dobbiamo affrontare? Queste sono le domande a cui in realtà non risponderemo ma che espanderemo insieme,esplorando le nuove sfide che questo contesto pone ai designer e ipotizzando possibili risposte.
Progettazione Ecosistemica: il ruolo e la responsabilità dei e delle designer
con Daniele Bucci, designer sistemico esperto di processi e di relazioni
«Fra tutte le professioni, una delle più dannose è il design industriale. Forse, nessuna professione è più falsa. Il disegno pubblicitario, che tende a persuadere la gente ad acquistare cose di cui non ha bisogno, con denaro che non ha, allo scopo di impressionare altre persone che non ci pensano per niente, è forse quanto di più falso oggi possa esistere. Subito dopo arriva il design industriale, che appronta le sgargianti idiozie propagandate dagli esperti pubblicitari.» Victor Papanek Design for the Real World
Il designer nasce per trovare delle soluzioni funzionali/estetiche a problemi relazionali fra esseri umani e manufatti. Questi nel tempo diventano oggetti fisici, digitali o agenti processuali all’interno di un sistema mondo sempre più connesso.
Mai come in questo periodo storico dove gli impatti delle azioni locali diventano globali, il designer deve uscire dal vincolo della creazione fine a se stessa, mai come ora, fra cambiamenti climatici, guerre, pandemie, crisi finanziarie e nuove dinamiche di accentramento di potere, il designer deve mettere a disposizione le proprie competenze per avere impatti ambientali e sociali positivi.
L’incontro riassumerà in breve la storia del pensiero sistemico e come questo abbia contribuito allo sviluppo del design thinking, si esplorerà il paradigma contemporaneo riduzionista/meccanicista, lo human centered design, provando a proporre posture che tentino di integrare l’umano nel proprio ambiente, si parlerà di agentività del non umano, di cibernetica di primo e secondo ordine, di proprietà emergenti e come il designer possa integrare questo sapere multidisciplinare per sviluppare progetti sostenibili a livello sociale ed ambientale.
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Questo evento è organizzato da Università LUMSA in collaborazione e con il sostegno di Architecta.
Università LUMSA mette a disposizione i suoi spazi gratuitamente per ospitare i seminario e offre il momento conviviale.
Sede del seminario: Università LUMSA – Piazza delle Vaschette 101, 00193 Roma
Partecipanti: sono disponibili 20 posti per socie e soci Architecta